Il comune è attraversato dal fiume Titerno ed è posizionato ai confini dei comune di Castelvenere, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Guardia Sanframondi e San Salvatore Telesino. Il centro storico del comune è locato sulla parete del monte Erbano.
Storicamente il primo documento scritto su San Lorenzello risale al 1151, quando Guglielmo I Sanframondo si dichiarò proprietario del territorio.
Oltre ad essere feudo della famiglia Sanframundo fino al 1641, il territorio fu anche posseduto dalla famiglia Carafa, fino all’abolizione del sistema feudale nel 1806. Entrò a far parte della provincia di Benevento dopo l’unità d’Italia.
Il paese fu duramente colpito dalla peste del 1656, dal colera nel 1837 e dai terribili terremoti del 1688 e del 1805.
Dopo la distruzione arrecata dai terribili terremoti, il centro storico fu sempre ricostruito mantenendo il suo aspetto originario. Quest’ultimo è caratterizzato da piazzette, vicoli e antichi palazzi risalenti al XVII-XVIII secolo, tra cui il Palazzo Massone.
San Lorenzello è rinomato come “centro di produzione di ceramica” e fu paese natale di uno dei più grandi ceramisti del 1700, il maestro Nicola Giustiniani. Il paese conserva intatto, nelle proprie botteghe, l’arte della ceramica che da secoli viene tramandata. Quest’arte si manifesta soprattutto nella produzione di zuppiere, vassoi ed altri oggetti.
Oltre all’elaborazione della ceramica, il comune è anche famoso per la produzione di vini, oli e taralli. I taralli sono biscotti a base di acqua e farina, che possono essere preparati all’olio, al pepe o allo zucchero.